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Primo caso di priapismo trattato in radiologia interventistica

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Primo caso di "priapismo" trattato in radiologia interventistica, senza ricorrere alla chirurgia, al San Raffaele Giglio di Cefalù. Il paziente, ventenne, era affetto da un anno da questa patologia, in genere di origine post-traumatica, che comporta una constante semierezione del pene sostenuta da una fistola arterovenosa ad alto flusso. Ad individuare la causa è stata l'equipe di urologia diretta da Gianfranco Savoca "L'intervento - spiega il responsabile di radiologia Domenico Messana - viene eseguito in anestesia locale. Dura circa un'ora. Inseriamo attraverso un micro-catetere, che passa dall'arteria femorale ed arriva alle arteriole pudende, delle microaspirali metalliche determinando la chiusura della fistola. Tale tecnica consente di bloccare il passaggio di sangue dall'arteria ai corpi cavernosi del pene ripristinando il circolo fisiologico". Il paziente viene dimesso l'indomani dell'intervento e i primi risultati si hanno dopo15-30 giorni. "I casi di priapismo - aggiunge Messana - venivano in precedenza trattati in chirurgia urologica con una casistica soddisfacente solo nel 60 percento dei pazienti con alta percentuale di complicanze anche gravi e comunque con una degenza media di oltre 20 giorni. Ci stiamo adesso preparando - conclude il primario - per trattare i mio-fibromi uterini con la stessa tecnica interventistica allo scopo di allinearci alle principali strutture che operano in tal senso".

Letto 1786 volte Ultima modifica il Venerdì, 20 Giugno 2014 13:17
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